PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/01/2004
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Sfuggevoli frammenti di seni
delicati, frusciare di
lenzuola sulla nuda pelle.
Taciuti giochi di angeli inconsapevoli.
Sublimazione del sottointeso
rumorosamente taciuto.
Calde forme, al contatto gelide.
Discostarsi leggero di esili gambe.
Appagamento e smarrimento nel piacere condannato.


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Cosa fare…
un avvicinamento annuale
un congiungimento sperato
un autoconvincimento di consequenzialità.
La vanità dei propri piani
L’arroganza della grandezza
la convinzione della rettitudine.
Di una ragazza stretta
di una bambina amata
di una belva in gabbia.




***

La gente anelerebbe fruire di ali
come gli angeli che sopra di loro
danzano arroganti e boriosi
per poter volar via, lontano.
Nel cielo sopra case,sopra campi,
dimenticando.
Lontano dalle loro case,dalle loro vite
da situazioni ormai troppo strette
dal pianto dei loro bimbi affamati
che tali rimarranno nonostante
tutto questo dissentire e disperarsi.
Intonando gospel al cielo
costellato di nubi;
nubi che lasciano in ogni modo spazio
a quel cielo blu
miraggio dell’irrealizzabile.
E’ partoriente dei loro sogni
e di loro affanni
poiché se nasci uomo
già precluse ti sono le bianche ali.
Lucifero, nella radura sorridente alla pioggia,
aggiungendo nuove lacrime
alle gocce provenienti dai cieli.
Poté volare in giorni passati
ma tutto barattò per il libero arbitrio.
Gettasti la linda felicità in cambio
della polverosa liberà.
Ridere tra le lacrime.



***

E mi perderò
al fine, lo so di per certo
nella concupiscenza spiralica
e nell’ozio sperperoso
e nella masturbazione imbarazzante
e nell’ambiguità oscillante
alle spalle di coloro
che complicano le facezie
smaltandole d’oro e di giada sussiegosa

E mi spanderò
nel ribrezzo di un corpo brutto
alla mia provocazione
agli altrui olfatti delicati
e sei dei sette peccati capitali
scandiranno la mia cupida giornata
e la certa filiazione
della facondia delle mie bestemmie
rivolte al macilento e miasmatico confessionale ligneo e tarlato

Escluso ogni addentellamento
alla comune
e i miei libelli scambiati di mano
e la scepsi dell’umanità
a priori obliata



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