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Pubblicata il 19/01/2004

A tutto suo detrimento,
la vena lirica
mi s’esplicita
in un memento d’un momento

Oh, quanto questo tedium vitae
più ancor che l’eterna lite
con l’Assoluto,
mi getti ad un contemptus mundi
intus al quale (int'al quale) (into the which) io cupio dissolvi,
e cupo mi dissolvo,
finché solamente
balena alla mente
e mi distoglie, d’horror vacui
d'orrore dell'immane salto,
un briciolo superstite

E per ora l'Assoluto è assolto

Ma là s’articola, spastica
una tremula linea melodica –
canta la chitarra –
e geme un’armonica
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mi piace il titolo
e la musicalità di questo scritto, apprezzo lo stile policromatico dei vari linguaggi
non mi è molto chiaro il senso ma questo m'affascina di più e come faccio spesso, se non capisco, capisco di più.
mi pare un tributo a questo autore che non conosco, mio malgrado.
trovo che tu abbia impresso a questo testo una accattivante modernità
ti bacio
Kat

il 19/01/2004 alle 23:31

beh, ci credo che Johnny Castorius non lo conosci.
è un nome completamente inventato (stavo pensando chissà perchè ai castori) e quindi questo autore non ha ancora pubblicato molto...

saluti & baci

Q.

il 20/01/2004 alle 16:38