Di sterpi,rovi e macine,
colmo l'altrui rifugio,
d'inerpicate rovine
al sentir l'ascolto.
Eppur di brame
ed avide
filiformi essenze,
cauto al suo dilemma
s'inorgogliva muto.
Non aspettar brandelli,
non triturar l'animo,
che ascesi al divenir terreno
rimaser fermi... immobili
a trasformar in decadenza
il tortuoso inganno.
Seco rivolse il dì
l'ampio silenzio
ad aspettar che braci
dissolsero il funereo canto.
E il divenir s'arrese
al suo destin malsano.