Geniale , Axel, ma forse il cavaliere, che ha ripreso il corso dei pensieri, la vista del mondo, esposto alla luce la sua persona, dovrebbe lasciare la spada prima del guado, per aspirare veramente il profumo dei fiori.
Abbiamo un retaggio del medioevo, Axel ?
Tu i cavalieri, io i cantastorie.
Sempre sognatori in fondo al sentiero.
Luigi
Caro Axel, mi sembra la metafora della conclusione del viaggio spirituale nella vita. Sì, è bella come dicevi, e come vedi non è rimasta inosservata, come ad esempio è accaduto alla mia Ode al sorgere del sole, forse il mio lavoro più felice, o come le ultime, Ira e Bambina al cimitero... Che dire? Pazienza! Scusa lo sfogo e complimenti, ho una passione innata per il medioevo e per le spade, hai colto nel segno!!!!!!!! Purtroppo però per ora non possiedo spade, ma forse un giorno me ne concederò una magnifica. Sai, il proverbio dice: Date a Cesare quel che è di Cesare, ad Axel quel che è di Axel!: No, esagerazione a parte, adoro questa poesia. L'immagine del cavaliere è il mio alter-ego. Sai che, per esercitarmi con l'endecasillabo, ho scritto un canto di ispirazione fantastica- simbolica - cavalleresca in sestine di endecasillabi con schema rigoroso? Troppo lunga e valida per PoeticHouse. Ancora complimenti. Ciao
Dario
....è bellissima, è come se tu ti spogliassi di tutto quello che ti ha deluso nella vita e ti ritrovasis li, con l'anima libera, pronto a sognare, pronto a ricominciare...complimenti Lory