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Utente eliminato
Pubblicata il 08/01/2002
Un giorno remoto
cupo di orrore
di buio di notte
ho visto un salice
piangente piangeva
diceva alla terra
anche qui non c'è pace
tutto è distrutto
e il mare,placido,rabbonito
da veleni nascosti
agonizza
e i fiumi,lenti,si trascinano
pesanti di dolore
muoiono
e il deserto,felice,arriva
vivace di arsura
uccide
anche qui arriverà,la causa
di tutto.Ho capito
di essere io
la causa di tutto

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Povero salice, mi pare che abbia caricato sulle sue spalle tutto il fardello del mondo.
Mi piace questa poesia.
Good.
Terry

il 10/01/2002 alle 23:07