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Pubblicata il 07/01/2002
Una vita, tanti passi
un nome, lettere vuote,
tanti sogni nel cassetto,
numeri : ignote le cifre.
Due uomini in divisa
guardano i dati,
guardano gli occhi,
numeri sulla patente,
neppure notano l'uomo.
E lo chiamano mondo moderno
ma mondo di chi ?
Eppure sono un uomo,
un uomo di sogni malato,
sangue arde nelle mie vene,
sangue sulla strada del cuore.
Un angolo di parcheggio,
che odio a chi arriva prima di te,
nemmeno uno sguardo al fiore
sul vaso di coccio, sui petali aperti.
E lo chiamano mondo moderno
ma mondo di chi ?
Che resta del bimbo
che giocava su prati fioriti,
rotolava nell'erba ridendo
e le rondini felice guardava ?
Una strada, tante corsie,
semafori rossi, tempo che vola,
nemmeno un attimo
per fare un sorriso,
un gesto di affetto
a chi attraversa la strada.
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Quel bimbo resiste, Axel, e si mette in discussione, come mette in discussione il resto del mondo. Forse solo il pensiero di un attimo.
E si chiede, ma che razza di mondo abbiamo creato, se basta la distruzione di 2 grattacieli, per temere la fine di un sistema ?
Pensieri vaganti, anche questi.
Grazie
Luigi

il 07/01/2002 alle 13:15