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Pubblicata il 02/01/2004
I miei vent'anni ancora
quando allora eri mia,
vita poi stata
amante gaglioffa
giammai sposa mia.
I miei vent'anni
con le tasche vuote
e il tesoro negli occhi
sognanti oltre il confine
e le notti e la chitarra
alla luna compagna
d'amori inventati
d'amori mai nati.
Dell'illusione d'io
in gara col mondo
pettorale con l'uno
correvo negli anni
andavo e meno amavo
e di questi occhi verdi
n'avrei fatto a meno
del tanto dolore
recato e portato
negli anni a venire
fardello pesante
di colpe e di rimpianto
e sui sogni e l'amori
in queste notti luna
alla chitarra suono
un penoso pianto.
Dei cento amori
che mi porto addosso
luna perchè, tu dimmi
perchè illudi ancor
stregato dal sogno
vent'anni e più dopo
dell'unico amor?

Marco






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Grazie del commento, da un poeta della tua levatura è un onore per me. Per lo stile, che dire? Non scrivo "in brutta", ma direttamente sul pc ed invio, spesso senza neppure rivedere.
Una stretta di mano.
Marco

il 04/01/2004 alle 09:28

Con le stelle donate ne farò tesoro, pizzicherò la chitarra per una nuova canzone. Del manto, il ricordo, delle tue parole.
Marco

il 04/01/2004 alle 09:33

Lupo....via... Lupacchiotto, ecco! Anzi: cagnolino scodinzolante e tenero, praticamente inoffensivo. E un pò bischero.

il 05/01/2004 alle 09:17