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Pubblicata il 17/12/2003
Tutto tace nell’ampio vestibolo
dell’anima inquieta.

Un battito d’ali prende il ritmo
di questa pacifica solitudine
che spazia
nel vasto prato d’ogni domanda.

Delinea il perimetro
in atono spartito
l’armonia del vuoto
e lancia stridule note
senza fissa dimora.

Perdersi nel soffice oblio
che nasce dall’incuria
o gettarsi a mani vuote
incontro al tuono delle illusioni
effimero preambolo
della torcia di felicità.
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Bella e profonda, l'ultima strofa fornisce l'illusione di una scelta...
Un abbraccio
Axel

il 18/12/2003 alle 20:56

Nei sofferti momenti di "incuria" è sempre arduo capire se si è nell'oblio del momento o nell'effimero preambolo che porta alla divagazione....

Grazie Ax,
;-)

il 18/12/2003 alle 21:58