PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/12/2003
Dicono
che per queste strade
passassero un tempo,
tanto tempo fa,
cavalli
lanciati nella notte
con un fuoco strano dentro
come un infinito peccato.
E dicono, anche,
che sopra questo fuoco
galoppassero briganti,
banditi,
lampi di spade e di coltelli,
fantasmi di una notte senza luna.
Io,
in questo buio
che non regala
contorni ne verità,
osservo questi pioppi in fila
e questo fosso
e ancora trovo,
nel silenzio
dentro al vento,
quel rumore di zoccoli
e di nitriti
e lo schiaffo
di una risata sgherra
perdersi
in fondo agli argini
laggiù

- La strada delle grange è una via di comunicazione abbastanza isolata, alla periferia ovest della provincia vercellese. Per lunghi tratti non si incontrano paesi ne centri abitati, ma solo cascinali abbandonati in mezzo ai campi. Per questo motivo, fino agli inizi del '900, era frequentata da briganti e banditi che trovavano li un rifugio sicuro.

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...descritta in modo mirabile, Michele

Sai anche quì nell'entroterra, dove confina col Lazio. ci sono stati molti briganti
Ne ho sentito qualche storia, ma non so quanto deformata.

L.

il 03/12/2003 alle 21:35

Sembra un deja vu o quello strano incanto
di chi,con animo sensibile sa rivivere quanto accadde nei luoghi.
Tu Michele hai avuto la capacità di descrivere
e riportare immagini perdute in particolari ed emozioni che sembra di poter rivivere.

Un abbraccio
Poe

il 03/12/2003 alle 21:41

gli ultimi commenti li dedico uno a te e l'altro a luna...siete stati insieme a pochi altri il mio riferimento serale per molto tempo...non potevo andarmene senza leggervi e apprezzarvo come al solito...stasera i tuoi versi mi confondono gli occhi...sei davvero uno scrittore eccezionale e un uomo di grande sensibilità...ciao...cri

il 03/12/2003 alle 22:23

Mirabilmente descritta con toni narrativi che la rendono una bella "favola" in versi!!! Grazie caro Michele!!!
Un bacione
MR

il 04/12/2003 alle 09:32

Luoghi che prendono vita nei tuoi versi. Una bellissima poesia d'atmosfera.
Un sorriso, Carmen

il 04/12/2003 alle 09:48

E' il tempo che fu ... ad attirare le tue attenzioni ... ed il tuo modo di sentire i posti e di descrivere quei personaggi ... a volte mi fa pensare ad una sorta di vita già vissuta, assorbita e che pian piano, dalla tua pelle, rivive e rinasce nelle tue parole ... è veramente una immersione ed una condivisione profonda ... quasi un fondersi con il passato ...
Un abbraccio
Cristiana

il 04/12/2003 alle 11:27

dicono..
che sopra quei fuochi
si accendessero
le stelle
ed anime perse conducessero
all'infinito
per vie oscurate e deserte

non sai quanto mi abbiano affascinato questi tuoi verti..la mia fantasia ha galoppato con loro..e forse chissa'...da qualche parte ci saro' stata anch'io
Grazie Michele, per questo sognare sikente e fragoroso..
LUna

il 04/12/2003 alle 14:38

Sante, il bandito
mette proprio paura... "
E non ti sei sbagliata poi di molto. Sante Pollastri era di Novi Ligure, ma l'eco delle sue imprese arrivava anche qui, nelle campagne vercellesi, dove la facevano da padroni altri fuorilegge: Il "Bel Moretto", il "Biondino", il "Bersagliere", il "Borgnu"...Io mi sono trovato casualmente a passare per quella strada e, nel viaggio, ho immaginato questi suoni e queste voci, che hanno costituito il nucleo della poesia, poi rielaborato e rimaneggiato a lungo, come mio solito... Grazie a te per le bellissime parole di commento che hai scritto per questi miei versi. Ti mando un grande bacione.
Michele

il 04/12/2003 alle 15:42

Di storie su queste figure, un po' storiche, un po' leggendarie ce ne sarebbero a bizzeffe ( parlo per quelli che, sul finire dell' 800, infestavano la pianura del vercellese ), ma a me, in questa poesia, più che altro interessava cogliere il dettaglio sulla strada, sui suoi rumori e sulle sue voci, vere o immaginate... grazie davvero per il bellissimo commento. Un salutone a te.
Michele

il 04/12/2003 alle 15:46

Un continuo rimando tra presente e passato, tra i rumori di una strada con il vento che la prende d' infilata e fa scuotere i pioppi e attraverso il vibrare dei suoi rami fa udire voci quasi umane... grazie per il bellissimo commento che mi hai scritto e per l'amicizia che sempre mi dimostri. Un bacione a te.
Michele

il 04/12/2003 alle 15:50

Una poesia nata mentre percorrevo, appunto, questa strada deserta e il pensiero è andato indietro nel tempo e mi ha riportato alla mente queste figure, un po' storiche e molto leggendarie e la strada a fare da trait d' union tra i periodi storici... mi hai scritto un commento splendido ed io ti ringrazio davvero. Bacione grande a te.
Michele

il 04/12/2003 alle 15:58

Si... questo è davvero il destino delle strade, ed è quello che ho cercato di evidenziare nella poesia... tutti passano su questi nastri, prima di terra e di polvere, adesso d'asfalto... dai pellegrini oranti, in cammino penitenziale verso Roma ( La mitica " Via francigena " passava anche lei attraverso la provincia vercellese ) ai banditi e ai briganti... grazie a te per le bellissime parole a commento di questa mia poesia. Ti mando un grande bacione.
Michele

il 04/12/2003 alle 16:04

Versi nati mentre percorrevo in macchina questa strada e il pensiero ha cominciato ad andare avanti e indietro nel tempo, immaginando uomini e cose d'altri tempi. Ti ringrazio davvero per le bellissime parole a commento di questa mia... sullo stesso tema ho scritto un'altra poesia, intitolata " Camminanti " che ho postato il 28 gennaio 2003... il finale di quella poesia, quasi identico a questo, vuole, in un certo senso, chiudere un cerchio, un percorso attraverso la storia e la leggenda della mia terra piemontese. Grazie ancora per l'amicizia on cui mi segui. Un bacione grande a te.
Michele

il 04/12/2003 alle 16:15

Una favola, un mito, con quel tanto di leggenda che circondava strade, cavalli e banditi a quel tempo e quel poco di verità storica documentata... grazie a te per le bellissime parole che hai scritto a commento dei miei versi... ti mando un grande bacione.
Michele

il 04/12/2003 alle 16:18

Luoghi, ma anche strade, cavalli, banditi, forse leggendari, forse realmente esistiti, in un epica delle campagne italiane alla fine dell' 800... grazie a te per il bellissimo commento che hai voluto dedicare ai miei versi. Un carissimo saluto a te.
Michele

il 04/12/2003 alle 16:21

Sono personaggi che hanno assunto i toni e i contorni della leggenda e le loro imprese venivano raccontate dai contadini e tramandati oralmente, così come quelle strade, sempre ricoperte di fango e di terra o come i cavalli, sempre rigorosamente di pelo nero... grazie a te per le bellissime parole che mi hai scritto a commento dei miei versi. Un caro abbraccio.
Michele

il 04/12/2003 alle 16:25

Sono personaggi che hanno assunto i toni e i contorni della leggenda e le loro imprese venivano raccontate dai contadini e tramandati oralmente, così come quelle strade, sempre ricoperte di fango e di terra o come i cavalli, sempre rigorosamente di pelo nero... grazie a te per le bellissime parole che mi hai scritto a commento dei miei versi. Un caro abbraccio.
Michele

il 04/12/2003 alle 16:31

La strada accoglieva tutti ( così come oggi ), dai pellegrini oranti in viaggio verso Roma ai banditi e ai briganti e questi miei versi sono nati proprio passando per quella strada... grazie per il bellissimo commento in versi e la didascalia che hai voluto dedicare alla mia poesia... ti mando un grande bacione.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 04/12/2003 alle 16:37

L'ambientazione è quella delle campagne vercellesi, terra povera, malgrado la coltivazione del riso, ed i banditi che percorrevano questa strada, così distante da centri abitati, erano un po' i padroni. Grazie a te per il bellissimo commento che mi hai scritto. Un salutone a te.
Michele

il 22/12/2003 alle 17:37