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Pubblicata il 23/11/2003
Sempre caro mi fu quest’ermo colle
ove ‘l mio corpo fanciulletto giacque
Zacinto mia, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma io, sedendo e mirando ne l’onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere, profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; onde non tacque
le tue limpide nubi, come il vento
odo stormir fra queste piante, quello
inclito verso di colui che l’acque
cantò fatale: e mi sovvien l’eterno
e le morte stagioni, e colui il quale
baciò la sua petrosa Itaca, Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai dal figlio
o materna mia terra; sì tra questa
immensità, s’annega il pensier mio
ne le sacre sponde, ché a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.




Un ringraziamento particolare a Ugo Leopardi & Giacomo Foscolo che mi hanno concesso uno strappo sul copyright...
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Simpatica e ben manipolata. Peró hai dimenticato d'includere Alemanzo Sandroni. Pekké? Eh!Pekké?
"Quel lago sul ramo di Como...."

Ciao.

Antonio.

il 23/11/2003 alle 12:10

Chiedo venia per non aver contemplato Alemanzo Sandroni... cmq può essere un buono spunto... provvederò!
Grazie, un saluto
riff

il 23/11/2003 alle 12:20

La trovo genialmente simpatica!
t'immagini il Foscolo ed il Leopardi
che RAPpano a turno la loro parte?

Con stima ed amicizia.
AIRBAG.

il 23/11/2003 alle 17:51

Per dirla da rapper, una fissa da paura ;)
Una bella immagine che va a braccetto con quello che in fondo è solo un diletto... ti ringrazio e ti saluto caramente
riff

il 23/11/2003 alle 19:20

hahaha..sei ombrosamente simpaticissimo..te ne sei scelto due belli tenebrosi, he??

saludos

LUna

il 24/11/2003 alle 14:43

Sì è vero ne ho scelti due piuttosto tenebrosi, ma quel giorno mi andava di sdrammatizzarli un po' in versione remix :)
baci

il 28/11/2003 alle 12:14

ma certo, e' stato piacevolissimo
adios
Luna

il 01/12/2003 alle 12:52

Contento che ti sia piaciuto...
un bacio
riff

il 03/12/2003 alle 19:18