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Pubblicata il 11/11/2003
Non c'è nulla che non si sia piegato
nel corso delle ere al potere delle
parole di bestie senza volto

che son abili a rimaner entro le mura
dei propri interessi difesi da figli
che scolpiscono monumenti alle menzogne.

Le loro illusioni favolistiche
nutrono la macchina della guerra
che divora le speranze degli uomini,

che abbassa il sipario a giochi da bambino,
che incrina la mente rapita dalla violenza
della loro assurda mediocrità.

Sol ora, l'amore perso nelle memorie,
piange lacrime di sangue che fan veglia
nelle tombe rubate dei figli

di una madre abbattuta dal silenzio
che naufraga nel buio della realtà
mentre il cuore trafitto da spine sussurra:

(Vieni! Ti condurrò nel magico lago
che ho creato negli anni d'odio
e dentro le mie lacrime nuoterai.)
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bella la poesia rispecchia i miei pensieri purtroppo
pochi si soffermano su queste letture.
auguroni

il 12/11/2003 alle 18:10

Non c'è niente da dire. Un pezzo veramente bello.
Ciaooo
Cesare

il 12/11/2003 alle 18:48