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Pubblicata il 10/11/2003
E vuoi capirlo finalmente,
con quel tuo piglio impertinente,
che dopo il tuo peregrinare
ovunque tu sia andata a mendicare,
seppure armata di pazienza,
giunta sei di nuovo al punto di partenza?
E chi della fisica i principi apprezza
(non tu, certo, che sei per niente avvezza)
sà, che pur avendo fatto sforzo immane,
dopo che hai viaggiato per intere settimane,
nessun lavoro di sicuro hai realizzato
chè reale spostamento non s'è configurato.
E al tuo passato sei ritornata infine,
che volevi rosa senza spine
e adesso, triste condizione,
peggio di un rospo a colazione,
hai ingoiato tuo malgrado
così che adesso ovunque vado,
c'è il tuo viso mogio e rabbuiato
chè sulla testa il mondo t'è cascato
quando pure quelle mosche che avevi in pugno
son volate via, mi pare fosse Giugno,
lasciandoti in compagnia delle persone
che mai hanno imparato la buona educazione.
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Incuriosita dal titolo (mi piace la fisica), mi sembra di veder portare una valigia, vero? Ho apprezzato molto questa poesia per il tono un po' scanzonato che dà colore ai versi, mascherando l'amarezza
ciao, carmen

il 11/11/2003 alle 09:12

Perfetta lettura...
ti ringrazio Carmen per il tuo apprezzamento e sì, una velata amarezza è quello che volevo fare intuire anche "per il tono scanzonato" come tu hai bene definito.
A presto,
Mario.

il 11/11/2003 alle 11:50