Che piacere ora
ricordare insieme
quel pomeriggio estivo.
Da giorni l'aria era
immobile e soffocante
muoversi per casa svestiti
non serviva a nulla
nemmeno le docce fredde
ci procuravano sollievo.
Fu all'improvviso:
lampi e tuoni
il cielo si rabbuiò
e scaricò l'acquazzone
così come eravamo
corremmo in giardino
e ballando abbracciati
ci ritrovammo
io con la schiena
contro la ruvida corteccia del pino
e tu contro il mio corpo umido.
Lì successo tutto
mentre venivo inondata
dal violento profumo
dell'erba bagnata
e dal forte profumo
della resina fresca
tra i lampi, i tuoni
e i fulmini che
si perdevano poco lontano
tutto fu più eccitante.
Poi come ad un tratto
si scatenò
così il temporale svuotato
si placò.