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Pubblicata il 18/12/2001
Finita l' estate l' ho conosciuta
all' autoscuola, quando è venuta,
sempre accerchiata da almeno un' amica
per custodirla come gemma antica.
Le mie pupille son come una ruota
che seguono lei che fa da pilota;
potessi guidare con lei al mio fianco
andrei qua e là e mai sarei stanco.
Mi fermo a mirar il suo corpo da Venere
dal quale sprigiona espressioni tenere:
alza lo sguardo, e i suoi occhi lucenti
stendono a terra come armi potenti;
con lei son debole, e per essere conciso
stramazzo al suolo per un suo sorriso.
Tra i biondi capelli due trecce dorate
brillan come il sole nel cielo d' estate.
La sua bellezza l' ha presa da un fiore
e dalle stelle il suo splendore.
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