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Pubblicata il 18/10/2003
Difficile per il mare fingersi lago,

spacciarsi palude,
camuffarsi in fiume,
infiocchettarsi
con adulatorie melodie

grottesco giocare con l’ambiguità,
dissimulare la fragilità
a far innamorare il marinaio,

con un moto d’orgoglio,
offeso, risentito abbassa la marea,

con gli schizzi cozza
contro la banchina
e si gonfia a schiaffeggiare la costa,

ed è difficile amare la complessità del mare.

Mare, mare, cos’hai combinato?

M’hai presa e fatta tua ,
m’hai plasmata a tua immagine

ed io scivolo tra le mani
e sulle dita mi rimane solo il sale.




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Come non assaporare l'acre sapore di mare in questi versi che spingono il mio vascello a fendere le onde sofisticate della tua isola?...
Mi tuffo???
;-)
M'

il 18/10/2003 alle 22:15

certo che puoi tuffarti eheh.....ciao Sandra

il 19/10/2003 alle 08:10

Lirica panica e agitata...come il mare, come te.
Bella l'idea suggestiva d'un mare affabulatore e plasmatore di esseri.
Ma non ci fu qualcuno che 2600 anni fa disse che la vita veniva dal mare?
Fascino d'un elemento che perturba e crea. Come immagini nella mente di un lettore di te.
Ernesto

il 19/10/2003 alle 11:19

Bellissima la tua continua identificazione nella metafora del mare...
" io scivolo tra le mani
e sulle dita mi rimane solo il sale"
molto triste ma dolcissima ed estetica, questa immagine, e la poesia tutta...
Baci
Axel

il 20/10/2003 alle 12:59