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Utente eliminato
Pubblicata il 16/12/2001
Clapton suona un blues trascinante,
tutto mi sembra bello e non ricordo più niente,
i pensieri superano tutte le barriere e mi sembra di volare.
Mi sembra di abitare in una nuvola,
da dove vedo tutto raggiante di luce.
Non vedo più il caos che mi circonda,
non sento più i rumori che mi assordano.
Tutto è melodia.
Tutto è blues.
Penso a tutti quelli che mi amano,
non so più cos’è il dolore.

Ma come tutte le cose, anche questo blues si spegne,
e Clapton mi saluta lasciandomi intontito.
Pian piano mi riprendo,
con la felicità ancora in fondo al cuore,
ma ricomincio a sentire i rumori, a vedere il caos.
Mi tornano in mente i dolori,
ma ho ancora dentro il blues,
e riesco a vederli ancora con distacco.
Però la testa mi scoppia, perché non tutto è blues,
non tutto è melodia ed armonia,
tutt’altro.

Lo so che la vita e più dolore che altro,
e so cos’è la sofferenza,
perché mi hanno fatto soffrire,
al punto che mi sembrava di morire.
Lo so che a breve non ricorderò più questo momento,
sopraffatto da tutto e da tutti,
ma sono pur convinto,
che prima di lasciare,
ci saranno ancora tanti blues da ascoltare,
perché bisogna pur aggrapparsi a qualcosa per non affogare,
ed io,
oggi,
mi sono aggrappato ad una chitarra.
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