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Pubblicata il 15/12/2001
Splende la corona del Sole
nello specchio levigato,
l'immagine è completa
con la criniera dorata
dei raggi di fuoco
intorno alla sfera perfetta.

Il Sole si specchia
e nell'immagine
si riconosce
e di sé si compiace.

Poi accade che
lo specchio si spezzi
in mille frammenti
ovunque dispersi...

Frammenti di vetro
delle forme più varie,
piccole, grandi, aguzze
e ottuse, non una
uguale ad un'altra.

Eppure...
ogni singolo cristallo
riflette l'immagine
intera del Sole,
con la sua corona
di raggi di fuoco,
ed in ogni singola
immagine luminosa
il Sole si specchia,
si riconosce
e di sé si compiace.


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Questa poesia del genere : "potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci " mi riporta a tutti gli anni ( da 8 in poi ) passati a leggere migliaia di libri di fantascienza, la mia più grande passione. Dove la mente vagava ad immaginare visioni di mondi pieni di colori, di raggi di sole non filtrati da atmosfere sufficientemente dense, da luci di costellazioni cariche di stelle, da soli prossimi alle supernova, da ....
Hai capito axel, da dove è sbucata tutta la fantasia che ho ?
Non ho capito l'amarezza di Taghero, non è obbligatorio iscriversi, e di solito gli anonimi scrivono il nome.
Ma che cambia un commento, se il contenuto delle parole fosse vuoto ?
Non l'ho capito e sicuramente per colpa mia.
Ciao
Luigi

il 15/12/2001 alle 22:06

Finalmente della poesia più lunga delle Haiku! Se posso dire la mia, trovo che, anche se la bellezza di un componimento non si misura in quantità di versi, quando ti dilunghi un po', raggiungi dei risultati molto alti. Questo ne è un esempio.Complimenti P.S. Ho letto i commenti su tagero. Io non mi autoleggo o autocommento le poesie ed effettivamente mi auguro che questo non sia necessario affinchè qualcuno le apprezzi, non credi? Potrei sbagliarmi, comunque... Ciao Dario

il 16/12/2001 alle 12:00

Il ciclo di " DUNE " è il mio preferito. Lessi il primo, prestato da un amico, nel 74, credo appena uscito. Lo comprai, assieme agli altri 2, nel 76.
Fanno parte della mia enorme collezzione, che ha allietato i miei primi 25 anni.
Ora lo smessa, ma ogni tanto mi viene un pò di nostalgia, e spulcio un pò quell'autore o quell'altra, ne rileggo solo qualche brano, per riassorbirne le sensazioni dell'epoca, e con amore lo ripongo al suo posto.
C'è in me, un rapporto morboso con le pagine scritte, forse lo avevi intuito se hai letto la mia " Libri ", di un paio di mesi fa.
Luigi

il 16/12/2001 alle 12:10
flo

Scusa per il ritardo col quale esprimo il mio commento, ma questa poesia tratta un argomento nuovo ed è per questo che mi piace e merita un plauso, (anche se come espressione poetica è un po' scarsa).
Complimenti Axel anche per gli altri tuoi scritti.
Floriano

il 17/12/2001 alle 22:53