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Pubblicata il 14/12/2001
come dal grembo materno
matura il frutto dell'amore
così dal riposo eterno
nasce un canto di dolore.

Quel canto che dalle stelle
prende linfa vitale
quel canto che per sorelle
ha le lacrime del male.

Tu ascoltalo nelle notti
dove l'entrata del cuore
è fatta di cristalli rotti
e di gente che lenta muore.

Muore senza aver vissuto
sulla coscia più "vigliacca"
di una misera baldracca
dal seno ormai perduto.

Muore con l'amaro in bocca
di chi non ha mai amato,
di chi della vita non tocca
la parte oscura del peccato.

Quel peccato a noi più caro
dell'amore più morboso
dove il sesso assai più amaro
rende l'animo gioioso.

Ora lascio questo canto
e mi congedo dal dolore
sol perchè di tanto in tanto
amo scrivere l'amore.

Michele "Veleno"
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