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flo
Pubblicata il 10/12/2001
Il cielo è terso, pulito.
L'alba allucinata s'affaccia;
della terra scarna e spoglia,
varca cinerea la soglia
e mostra ignara la faccia.
Sotto la tenue luce fredda
di un pallido sole malato,
gelati dai sibili sferzanti
di una tramontana batente
pochi stracci di nubi, erranti
percorrono oscuro cammino silente.
Singhiozzi spezzati e confusi,
rivoli caldi di lacrime amare
versasti, o divina musa dell'arte
che pace non trovi. In disparte,
c'è chi tace, scompare
sola ti lascia a meditare
su canti, di soavi profumi inebriati,
ora scoilti e ridenti, ora imbrigliati
dentro rigidi schemi.

Buono fra i buoni, giusto
fra i giusti
dell'ignoto il cammino non temi.
Già si fa sera, tacita e bruna,
purpurei raggi cadenti
dello squallido astro, morenti
cedon l'ingresso alla madida luna
che nel crepuscolo, mésta
in una notte d'oblio,
reclina dolente la testa.

Dalla raccolta "Specchio della Vita"
edita da Libroitaliano
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