Naufrago di sogni e di oceani rovesciati
cammino sulla riva della spiaggia e dei miei pensieri,
questa notte in mare c'è stata burrasca
i piedi affondano su quello che la risacca ha risputato fuori,
dal fondo delle acque e di me,
dopo averne masticato e succhiato la polpa
minimi resti di oggetti e membra viventi, emozioni dubbi sentimenti
abbandonati sulla riva la sabbia li ricopre e riscopre
emersi dalla parte oscura il sale li fa bruciare, ancora,
non serve sapere a chi quella chela appartiene
quel pezzo di carne quel ramo quel dubbio là in fondo
quel ricordo che appanna la mente con la sabbia nel vento
un passato è passato e un futuro ai rottami non serve.
Cose di mare, molluschi alghe, gusci vuoti di sogni,
non erano aggrappati troppo bene al fondo
e un'onda, una uguale alle altre, li ha divelti
non un'onda crudele, e neppure troppo deboli le dita
ma non è bastata stanotte l'abitudine che li avvinghiava alla vita
senza un motivo apparente né lamenti, trascinati via.
Non è colpa del mare o del vento, neppure c'entra il destino
nemmeno qualche colpa commessa o covata
la paura del buio profondo, dell'ignoto, è suonato
stanotte come un canto di sirena
per chi ha l'abitudine di restare aggrappato, con fatica
alla certezza di una vita abbracciata allo scoglio."
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A piedi nudi.