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Pubblicata il 22/08/2003
Naufrago di sogni e di oceani rovesciati
cammino sulla riva della spiaggia e dei miei pensieri,
questa notte in mare c'è stata burrasca
i piedi affondano su quello che la risacca ha risputato fuori,
dal fondo delle acque e di me,
dopo averne masticato e succhiato la polpa
minimi resti di oggetti e membra viventi, emozioni dubbi sentimenti
abbandonati sulla riva la sabbia li ricopre e riscopre
emersi dalla parte oscura il sale li fa bruciare, ancora,
non serve sapere a chi quella chela appartiene
quel pezzo di carne quel ramo quel dubbio là in fondo
quel ricordo che appanna la mente con la sabbia nel vento
un passato è passato e un futuro ai rottami non serve.
Cose di mare, molluschi alghe, gusci vuoti di sogni,
non erano aggrappati troppo bene al fondo
e un'onda, una uguale alle altre, li ha divelti
non un'onda crudele, e neppure troppo deboli le dita
ma non è bastata stanotte l'abitudine che li avvinghiava alla vita
senza un motivo apparente né lamenti, trascinati via.
Non è colpa del mare o del vento, neppure c'entra il destino
nemmeno qualche colpa commessa o covata
la paura del buio profondo, dell'ignoto, è suonato
stanotte come un canto di sirena
per chi ha l'abitudine di restare aggrappato, con fatica
alla certezza di una vita abbracciata allo scoglio."
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A piedi nudi.
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il finale di questo tuo canto mi si spalma nel cuore per me che ho l'abitudine di rimanere aggrappata allo scoglio,anche se il mare chiama,serata di canti tuoi che rincorrono mie vecchie e pur attuali sensazioni ,bellissima ,ciao ariele

il 19/05/2008 alle 20:44