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Pubblicata il 21/08/2003
Speroni arditi di rocce,
faraglioni emersi
dal dolomitico mare,
come onde gigantesce
increspano i monti
in riverbero antico,
ampliandoli di
silenziosi suoni,
che, raggiungendomi,
mi annegano
in pallidi splendori.

L'aria di cristallo
che respiro,
come aghi di luce
mi riempie la bocca.
Lenta e languente
la notte scende,
in strepitii stellati.
Il cuore mi tocca,
in armonie rubinose
disperse nel carro
dell'Orsa, che non si ferma
ma impassibile prosegue
la sua folle, statica corsa..
fino a raggiungere
le soglie incantate
dei tuoi occhi,
dove sorpresi sorrisi
m'attendono...
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"... occhi che aspettano,
che sorridono,
occhi che parlano,
che piangono,
occhi
dentro agli occhi
delle stelle
e le montagne
scure
lassù..."
Bellissimi questi occhi che guardano le montagne e l'infinito. Bacione.
Michele

il 21/08/2003 alle 16:11

una volta le dolomiti erano atolli come ora quelli della Polinesia..vi ho visto il tuo mare di rocce, vibrare..
ADL

il 21/08/2003 alle 22:16

...sei proprio tornata carica di ispirazione....bellissimi versi..

Hola
Marco

il 22/08/2003 alle 15:48

i tuoi versi dolci, mi avvolgono in un mantello fatato!

grazieeeeeee

Luna

il 04/09/2003 alle 18:18

smakkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk

il 04/09/2003 alle 18:19

non ERO TORNATA..HEHEHEma grazie listess

Luna

il 04/09/2003 alle 18:20