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Utente eliminato
Pubblicata il 27/11/2001
Lasciai fuggire i colori dell'inverno, (no, non li rincorsi)
per sfiorare il cielo con gli occhi luccicanti di emozioni.
Galoppai con lo sguardo rasentando l'Universo,
le pupille palpitavano alla ricerca di splendide gemme.
Poi il Sole ci lasciò per aggredire altri notti.
Il crepuscolo, lentamente, preparava la visione ai giochi del buio.
Apparisti, impercettibile, come un raggio dimenticato dal Sole,
sfiorasti i nostri pensieri, rasserenasti i sorrisi.
Lambivi cascate di glicini e tamerici in fiore,
frullavi sopra le agave senza toccare le spine.
Allontanai i pensieri, angoscianti, che rovistavano morbosamente
nella dimensione smisurata dell'infinito
per vagare verso quegli spazi da frugare per cercare altri quarzi e gioielli.
Brillava, intanto nella sera, il diamante dello stupore.
Incrinava le voci, le faceva vibrare.
La chioma aveva risvegliato antiche suggestioni e atavici timori.
Poi il desiderio, come polline invisibile, invase il futuro.
Così incontrammo la Regina.
Era sera.
La brezza liberò realtà e miraggi.
Oggi, nei colori della primavera,
l'incanto aveva domato anche i brividi
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