PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/08/2003
Di una bicicletta rossa,
scrivo,
con il manubrio curvo
da corsa
e di una palla di gomma,
che rimbalzava senza farsi catturare
mai;
di balconi
sporgenti sulla strada
e di donne,
affacciate a stendere panni
e ad aspettare l'autobus
che scaricava i loro uomini
al ritorno dal lavoro;
di insalate di pomodori
pronte per la cena
e mozzarelle e uova sode,
di birre
dentro al frigorifero
e di aranciate
per i bambini.
Di una canzone,
scrivo,
uscita da una radio
chissà dove
e subito entrata,
attraverso le finestre aperte,
dentro alle case
come un gatto
in cerca di cibo.
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con la solita maestria e con la sensibilità di sempre , tracci un quadro d'immagini e di sensazioni veramente intense ed insolite...e se accendo la radio...posso sentirti...un bacione cri

il 01/08/2003 alle 21:59

Nostalgia...lu

il 02/08/2003 alle 09:23

E' una poesia nata ascoltando casualmente una radio che trsmetteva il vecchio hit " E la chiamano estate ", di Bruno Martino, pensando ai ricordi e alle suggestioni delle mie estati da bambino. Grazie per il bellissimo commento. Bacione.
Michele

il 02/08/2003 alle 15:50

Nostalgie di bambini, di vecchie canzoni, di biciclette rosse, palle di gomma e aranciate... grazie per avermi leto. Bacione.
Michele

il 02/08/2003 alle 15:55

La poesia è nata da sensazioni emerse all'ascolto di " E la chiamano estate "( di cui ho anche parafrasato il titolo ),vecchio hit di Bruno Martino, il quale, però, ha anche scritto " Odio l'estate"... è solo questione di punti di vista... grazie per avermi letto e commentato. Ricambio i tanti ciao, con salutone.
Michele

il 02/08/2003 alle 15:59
Jul

Ma in quelle estati si viveva il sogno della bella stagione, il ritrovarsi liberi dalla scuola, dal lavoro e si assaporavano le cose semplici, il cuore andava in vacanza. Oggi con il benessere, il corpo va in vacanza ma il cuore è ibernato. Proporrei di cambiare nome alla stagione estiva: TORRIDA.
Ciao, Giulia

il 05/08/2003 alle 16:56

Si, è così... questa poesia è nata di getto, ascoltando alcuni giorni fa, la canzone " E la chiamano estate ", di Bruno Martino... quando è terminata la canzone, anch'io avevo finito di scrivere... di solito ho tempi molto più lunghi di scrittura e così ho voluto trascriverla pari pari, come una sorta di " esperimento " nei confronti del mio stesso modo di scrivere... grazie per il bellissimo commento. Un caro saluto a te.
Michele

il 06/08/2003 alle 16:52

e la strada era un salotto
vi ci si entrava da un vetro rotto...
e la gente era dipinta
di colori profumati dei cibi
cucinati..in quella certa dimensione..
dove ci si sentiva tutti "persone"..

ti ho risposto cosi'..tu l'hai dipinto, ed io ho guardato
un beso
LUna

il 09/09/2003 alle 16:46

E' una poesia nata un po' diversamente dalle mie solite, che hanno un periodo di gestazione più lungo: L'ho scritta di getto, mentre ascoltvo " E la chiamano estate" di Bruno Martino e l'ho riproposta pari pari. Grazie, carissima amica, per il bel commento e per il tuo sempre costante incoraggiamento. Bacione
Miguel-hidlgo-de-la-luna

il 09/09/2003 alle 20:00