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Pubblicata il 15/06/2003

Dapprima, sempre stupirsi un istante
del vento che tanto abrade 'l tuo volto
e di quanto 'l ponte stesso sia folto
di gente che sogna un lampo distante

e come ad essi drink e aperitivo,
nel gir svagati, caschino di mano
andando a 'nzaccherare 'l tuo pastrano.
Poi vedrai quanto 'l mar stesso sia vivo

d'un palpitar di toni azzurro scuro
e taciti ululati degl'abissi...
roba che stringe 'l cuor e tiene fissi
gli occhi per quarti d'ora di sicuro

Passerai, dopo ciò, a meraviglia
per quanto pur rasenti l'Assoluto
quest'affannarsi eterno ed involuto
dei gabbiani sul porto di Marsiglia

e conterai, fra gl'aliti di brezza
il numero dei pescherecci in giro
finché 'l tuo spirto stesso avrà respiro
godendo della vasta leggerezza
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ore 23 meno qualcosa... Mi capita sotto gli occhi
questa poesia. Grazie. Mi mandi a letto gioioso.
Vitale

il 15/06/2003 alle 22:44