PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/06/2003
Che sapore
Strano
Amaro
Hanno avuto questa stasera
Per me
Le strade
Antiche
Che percorrevamo
Insieme
Un tempo
Non lontano
Alla ricerca d’attimi d’amor fugace
Coprente
Le nostre vite
Alla spasmodica ricerca
Di naturali passioni.
Son voluto ritornare

Dove tutto aveva un senso
Arcano
Solo per noi;
Dove rubavamo
Al tempo e agli déi
Brandelli d’amore
Sparso
Ammirando astri ignoti.
Musiche intorno a me
Che sanno sempre di te
Mi riportano
La tua vivida essenza
Sulle mie labbra.
Un improbabile tango argentino,
Ritmato con voci
Spezzate,
Riecheggia
E mi pervade.
Infinita voglia
Di riassaporarti
E non smettere mai!
Nel cielo
Le stelle disegnano
Assurdi occhi.
Oniricamente distratto
T’immagino danzare
Tra nodosi ulivi e rossa terra
Intrisa anche tu dell’umida sera nostra;
Scalza
Regale
Al suono di tamburi e conchiglie
Raccogli in te
Istanti di felicità
Nascosta e femminea
Vietata a me,
Già sacerdote del tuo corpo,
Dove posso raccogliere il premio:
Un lungo e caldo abbraccio
A trattenere il tuo corpo
Sfuggito
Al vento.
E ritorno ad appagarmi
Eternandomi in te.
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Scrivine qualcuna che faccia schifo ! Mi sono rotto di far commenti positivi alle tue ! Stupenda nel suo ricamare passioni eterne racchiuse in un lungo e caldo abbraccio.

Bellissima

Abbracci post.prandiali

Francesco

il 08/06/2003 alle 13:58

..e ritorno ad appagarmi
eternandomi in te...
divina Ernesto...divina..questa tua malattia d'amore!
un bacio domenicale..solare..accaldato e silenziosamente riflesso.
ac

il 08/06/2003 alle 14:08

Bella poesia del ricordo e dell'amore... bella! ma il finale è stupendo... e anche il concetto di sacerdote del corpo...
Un abbraccio
Axel

il 08/06/2003 alle 14:13

Caro Francesco, ti ringrazio per il commento che, sarà per il caldo, l'età, l'ora (ho bevuto solo acqua), mi ha commosso.
Ero intento a seguire il telegiornale e non mi sono accorto (non ero collegato) che le poesie erano state pubblicate.
Avrei, infatti, voluto preliminarmente affermare (ora in quinta posizione non avrebbe senso!) che questa è stata la mia prima poesia su questo sito che ha avuto un solo commento e dopo molto tempo... Si intitolava Antiche strade ed è pubblicata anche sul sito di informatica giuridica del quale sono il responsabile delle pubblicazioni scientifiche. L'ho rimaneggiata un po'; ma costituisce l'inizio di quella mia strana Vita Nova all'insegna del silenzio, della solitudine e del dolore che styo conducendo.
Stamani, accerchiato da un villico vicino che ha iniziato a usare il trapano elettrico alle 9 e a 1 metro dalla mia stanza da letto..., non ho potuto lavorare e mi son andato a rileggere questa lirica cui sono molto legato; molto. L'ho rimessa in sito in quanto per diversi giorni non potrò essere presente e l'ho postata con la intenzione di lasciare un saluto a voi e al sito (forse un sollievo, visto che non mi commenterai per un po'...!).
Tutto qui.
Un caro e fraterno saluto
Ernesto

il 08/06/2003 alle 14:29

Nell'ottica della mia risposta a Kuordibue, ti ringrazio per il commento.
Già! Malattia di amore umano, naturale passione di una mente persa.
Ma perchè le domeniche sono sempre così lunghe da passare, mentre le ore dei giorni lavorativi, volano?
Un bacio anche a te, dal sapore antico.
Er

il 08/06/2003 alle 14:31

Ti ringrazio Lamberto. Eppure è la rivisitazione della mia prima poesia (Antiche strade) di un anno fa.
Prima poesai di una nuova serie iniziata su questo sito dal quale sarò via per un po'.
Ho sempre amato il femminile nelle donne prima nella mente e poi nel corpo. Ed è il modo antico di amare un essere a noi superiore, caro mio!
I maschi sono sempre stati subordinati alle donne; ma solo i sapienti ne erano consci e veneravano la Dea Madre, lasciando al volgo il modo di sbizzarrirsi in malo modo contro le femmine...
Del resto...non esiste una Madre di Dio?
Un caro saluto
Er

il 08/06/2003 alle 14:36

Grazie Axel! Come dicevo è la mia poesia qui, rimaneggiata (Antiche strade).
Nessun commento!
Uno...dopo quasi un anno.
E' la poesia nella quale mi sono identificato e mi identifico.
Diciamo è quella che ho amato e amo di più.
Come la sola donna della mia vita.
Un caro abbraccio
Er

il 08/06/2003 alle 14:38

Visto che non sarai qui per alcuni giorni, ti lascio una poesia, qualcosa solo per te: L'hai ispirata e se vuoi portala con te nel tuo viaggio.

Fire's Spirit

"Fuoco esteriore
corpo solido
luce interiore
seco porta
tutto il calore
che giovane cuore
può trasmettergli"

é una piccola cosa, portala con te...magari la pubblico.

Buon viaggio

Francesco



il 08/06/2003 alle 14:44

Bella. Simbolica e immaginifica al punto giusto.
Hai colto l'essenza del messaggio.
Se fossi stato un antico sciamano indiano, mi sarei chiamato così.
Me la porto. Ma non... parto, fisicamente...
Ho impegni vari e ho bisogno di un attimo di serenità mentale.
Un caro abbraccio
Er

il 08/06/2003 alle 14:49

Passata l'influenza?
Mi fa piacere leggerti ma non ho capito se questa mia poesia ti sia piaciuta o no.
Ho problemi sul lavoro e sono un po' stanco.
Lascerò la mia capanna in riva al mare (leggi le mie poesie di luglio dello scorso anno come Riva, Memorie o Profumo di tempesta - di gennaio. Parlo del mare) a fone mese o poco dopo.
Con la mente sono ovunque; anche qui o lì da te.
Er

il 08/06/2003 alle 14:55

quanti dejavù...

pietro

il 08/06/2003 alle 16:26

Ma al di sopra di Tutto vi è solo una Legge. E, come vedi, la debole lingua umana, l'appella al... femminile!
Un salutone anche a te
Er

il 08/06/2003 alle 16:35

Sia in te che in me.
Hai colto un aspetto...nascosto e un... sentiero di lettura.
Grazie
Er

il 08/06/2003 alle 16:36

i tuoi struggenti ricordi fanno di te un'anima eletta.
è molto, molto bella, Er.
Mi è arrivata dritta al cuore.

marzia

il 08/06/2003 alle 16:58

Necessita sempre una reductio ad unum, mio caro!
Bastano le normali nozioni di filosofia del liceo, anche se non penso vi siano docenti che conoscano a fondo l'ontologia.
In fondo, per buttarla sul banale, il big bang è stato UNO.
Simpatica chiacchierata, comunque!
Er

il 08/06/2003 alle 17:44

Ed io ti ringrazio per questo commento, cara Marzia, che appare molto partecipativo.
I ricordi sono ferite che non si possono rimarginare; sono come l'acqua del mare che non trova argini, ma solo sponde, rive su cui infrangersi per ritornare, di lì a poco, con maggior forza.
Il senso di questo ritornare della memoria è un momento afflittivo tipicamente umano che si sente maggiormente quanto più si è sensibili.
Un abbraccio
Er

il 08/06/2003 alle 17:48

Bello e triste questo tuo ripercorrere il passato.
Oggi ho letto tutte poesie malinconiche...Forse il passato appare sempre più bello e romantico del presente...O forse ci piace ricordare con nostalgia i nostri sentimenti. Nel tempo mi sembra che diventino più profondi, che se ne apprezzi di più il sapore...
Non ti sarà sufficiente, ma per ringraziarti di questa tua bella poesia ti mando
un lungo e caldo abbraccio

Teresa

il 08/06/2003 alle 17:56

Cara Sera ti ringrazio per la lettura e per avermi "additato" come uomo innamorato.
Forse per questo è che l'irrazionalità nascosta in ognuno di noi, che prende per alcuni forma di poesia, si manifesta così forte in me.
Quasi sacra follia...
L'onda dei ricordi che si rifrange senza poetr essere arginata...
Questi sono i lampi di dolore che squarciano il cielo di chi è solo.
Un bacio
Er

il 08/06/2003 alle 18:11

Invece lo accetto e lo ricambio, cara Teresa.
Il passato serve per costruire il futuro.
Ecco perchè occorrono basi forti.
E il dolore, rafforza.
Un abbraccio caro anche a te.
Er

il 08/06/2003 alle 18:12

il sapore che avvolge i ricordi no !nemo non è amaro è malinconico ma dolce come il profumo della tua terra rossa avvolta tra gli ulivi ed il cantar delle cicale nelle sere d'estate
bacione MG:)

il 08/06/2003 alle 19:36

Forse abbiamo un diverso modo di gestire la memoria, MG.
I ricordi di un tempo felice, in un momento di tristezza, non sono mai stati "dolci". Il loro sapore antico ti fa masticare l'amaro del presente: qui la chiave della soluzione, forse.
Il ricordo di per sé è sublime; ma assaporandolo nel presente, immaginando che non si riporponga... ti viene per forza l'amaro in bocca.
Letta così, forse, penso la condividerai.
Un bacione
Er

il 08/06/2003 alle 19:45

Ti ringrazio Melany; forse sono riuscito a trasmettere, attraverso questi versi, il senso dei ricordi dolci e del presente amaro per le lacrime, inutili.
Un caro saluto
Er

il 09/06/2003 alle 06:45

si caro amico letta cosi la posso condividere... c'è un'unica cosa che fa per me sentire comunque l'amaro meno amaro ... la speranza.... che possa un giorno riproporsi ... sicuramente non nella stessa maniera ma..... ma in questa parola tu se non ricordo male non credi
un bacione MG:)

il 10/06/2003 alle 23:32

Hai ragione, MG, dolce e cara amica! Io non credo nella speranza che serve solo ad alimentare illusioni e a far pensare a un domani migliore, visto il presente...
La nostra piccola e umana condizione ci porta ad amare... consierazioni! Pensa alla equivocità della parola appena scritta...
Io vorrei, voglio che un domani... ma come ultima dea, la speranza con me ha perso.
Le naturali passioni sono insite in ognuno di noi ma chi ce le suscita può mutare ed essere diverso.
Ma il loro ricordo è legato a una determinata persona che è stata solo involucro di un'anima amata. E resta, per me, per sempre.
Un bacione
Er

il 11/06/2003 alle 00:43

"eternandomi in te"
niente da aggiugere
rst

il 31/05/2008 alle 21:14

Conclusiva ma di un percorso difficile

il 31/05/2008 alle 21:35