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Pubblicata il 17/05/2003
Ti odio, serbo maledetto.
Hai disperso la mia gente
hai invaso il mio cuore
e lo colmi di rancore e vendetta
ch’acceca gli occhi gonfi di pianto.

Fuggi, albanese, fuggi.
Brucerò la tua casa, i tuoi ricordi
e purificherò la madre terra
dalle sozzure del tuo sudore.
Ti odio, razza inferiore,
che pensi solo a crescere in numero
per impedirmi di vedere
la grande Slavia serba.

Ti odio, serbo invasato
e il mio orgoglio potente
sgancia missili per annichilirti
e sottometterti al volere
d’una bandiera a stelle e striscie.

Vi amo, figli miei,
anche quando generate violenza su violenza.
Io da lassù, vi amo.
Vi ho chiamato figli,
mi chiamate Padre…
E quel segno che ho impresso
sulla fronte di Caino
aleggia nei vostri cuori
e pervade le vostre menti.
E l’ombra del maligno
offusca la ragione e la vita.
E non smetterò d’amarvi, figli miei,
qualunque sia il vostro colore,
il vostro credo, le vostre origini,
non smetterò d’amarvi ancora,
per sempre…

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