Un'introspezione intrigante, frustrata, dolorosa, nella riuscita metafora del vegetale. Malinconia, a tratti insostenibile, dell'esserci, al confronto con l'intuizione della "libertà" levitante e atemporale dell'essere.
Mi è piaciuta l'efficacia della tua sintesi, Riccardo.
Un caro abbraccio amico!
Max
Mi è piaciuta. Complimenti. Ciascuno di noi dovrebbe conoscere l'animale dentro....e lasciarlo libero di vagare. Invece, spesso, non siamo nemmeno alberi..siamo, appunto, bestie in gabbia. Bestie che, lasciate libere, conviverebbero felici con le altre.
Bravo
Pace, amore e anarchia
Francesco
Ma cosa dici mai Dolce
tu sei riccioli al vento
scuoto i rami ma ti sei soltanto impigliata tra le mie foglie verdi.
Bacioni
Grazie Max,a volte siamo ferrari col pino di benzina ma fermi ai box a riparare i guai prima di spiccare il volo.
Un abbraccio
L'intelletto,la consapevolezza,l'amore,
sono scoperte che dovrebbero elevarci.
Per svariate ragioni ciò non accade,e più che animale in gabbia mi sento un albero in attesa del volo.
Grazie Francesco
Malcom
Mi auguro non come Pier delle Vigne...!
Un originale modo di manifestare un momento di assoluto ancoraggio alle proprie radici.
Penso.
Un caro saluto
Er
Conosco soltanto quel che si dice della morte di Pier e non saprei qual'è la relazione.
Non era mio volere parlare di radici,ma il tuo commento è molto pertinente e ciò mi ha fatto riflettere e comprendere meglio alcuni aspetti della poesia poesia.
Un abbraccio
Malcom.
magari vorresti essere animale libero
ma sei albero
altra parte della natura, vegetale si ma viva
albero tra l'altro che cammina
chissà se cerca il vento che muove le sue foglie
bella poesia Ric
ti bacio
Kat
Grazie Kat
vedo solo ora questo tuo commento che mi fa molto piacere.
Un bacione
Malcom