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Utente eliminato
Pubblicata il 03/05/2003
Tra le alterne vicende della vita,
tra gli alterni pensieri della mente,
tra gli alterni moti del cuore,
tra gli alti e bassi del sentimento
sempre Tu ti affacci, Assoluto,
a fermarmi e a pormi domande,
a frenare le mie corse affannate,
a regolare le mie esaltazioni,
a placare i miei rossi rancori;
e ovunque ti vedo e ti sento:
nelle passioni che mi sopraffanno,
nell'espressione dell'arte che esalta,
nelle leggi immutabili del Cosmo.
Non sei più l'Ottusa Presenza
dell'infanzia lontana,
non sei più il Nulla più oscuro
della giovinezza spavalda,
sei Essenza alla quale mi affido.
Poi....poi... poi di colpo...
...e poi ti fai Dubbio, mi sfuggi...
E nel dubbio ancora di più
mi appari Imponente.
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Se l'ho ben capita, è una poesia imperniata sul senso di Dio, e devo dire che mi è piaciuta molto e mi ha ricordato, in questa " imponenza ", J.L. Borges e il suo concetto di Dio, sempre negato eppure sempre incombente... Un caro saluto.
Michele

il 03/05/2003 alle 18:46