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Utente eliminato
Pubblicata il 29/10/2001
Non ti affidare, alle mie mani, stasera, uomo.
Non saprò trattenerle dall’accarezzare il tuo viso,
dal far scivolare il tuo palmo lentamente,
percependo le asperità della tua pelle.
Le mie mani, stasera,
hanno voglia di trasmettere emozioni,
ti avevo avvertito, uomo impavido.
Seduti sul divano, le spalle che si toccano,
le mani che si cercano,
lasciamo che la musica invada la stanza quasi buia.
Il balenio del fuoco del cammino
Illumina anche i nostri occhi:
da quanto tempo, non avevamo tempo per noi?
Per i nostri gesti, per le nostre carezze,
non affrettate dalla quotidianità e dalla banalità?
Riscoprire il tenero desiderio di essere ancora amanti.
Abbandonare le altre vesti, che la vita ci ha affidato,
e ritrovarci tu ed io, uomo e donna,
un unico desiderio, un’unica volontà d’amore.
Lascia che le mie mani accarezzino il tuo volto,
permetti alle tue labbra di concedermi un bacio,
chinati su di me portandomi al tuo cuore,
che batte ancora, come la prima volta, d’emozione.
Non permettere alla passione di spegnersi
per qualche filo argenteo che scappa da un ciuffo ribelle:
il mio cuore è quello della ragazza che hai voluto,
una notte, sotto le stelle.
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Il desiderio che si rinnova, come una fresca primavera. Un languore dell'anima.
Luigi

il 29/10/2001 alle 23:26

Com'è bella questa poesia!accidenti, sai esprimere molto bene i sentimenti che ognuno di noi ha dentro...continua a donarci ancora tante belle poesie.Grazie dell'emozione che mi hai dato,Angela

il 30/10/2001 alle 18:42