PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/04/2003
In quella sala
buia,
ritorno in utero matris,
la maschera
è uno speleologo
dell'immaginifico,
che guarda
con la sua torcia
dentro quella grotta alchemica,
antro
della trasformazione,
prodigio
dell'irreale diventato vero.
A seguire
un'alba d'immagini,
nastro magico di celluloide
per trovare
la strada del labirinto
in un filo,
sogni e suoni,
volti, voci,
risate
e cuore in gola.
Alla fine
ci emoziona anche il biglietto,
piccola pallina
di carta ritrovata
nella tasca della giacca,
ultima reliquia
di quella notte,
di quei ricordi,
di quelle palpebre
che non volevano saperne
di chiudersi.
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L'immaginario e la realtà
sul palco e giù dal palco
il giorno e la notte si susseguono e si vivono senza a volte distinguerne le linee separatrici, se ci sono linee separatrici e non sono anch'esse immaginarie, là nella notte si vanno a cercare le risposte per capire il giorno e il giorno crea domande, il filo dell'esistenza è il collegatore.
In questo tuo testo si sente tutta la fascinazione per il teatro, lo spettacolo, l'emozione, la comunicazione che si da o si riceve, filtro tra noi e il mondo. La chiusa è di grande effetto, si vede il cercare delle dita nel buio della tasca e tirare fuori dal nulla un'emozione, altro spettacolo... la magia!
Molto bella Michele
ti bacio
Kat

della comunicazione teatrale è per te realtà che vivi con la scioltezza del presente dove nnella vita

il 29/04/2003 alle 22:03

quest'ultima frase non la considerare, dovevo cancellarla, oppure si, qualcosa ancora per te c'è anche se in forma alienica.
ancora baci
kat

il 29/04/2003 alle 22:05

MI ha fatto pensare a Caruso ... non chiedermi il perchè non lo so nemmeno io ... se ti chiaro invece illuminami ... sai comunque sempre in ogni tua lirica ... esprimere ciò che hai dentro profondamente radicato .... senza ombra gettare sul sentimentando del tuo scrivere ... mi piace tantissimo ... è da sfiorare ... da ricordare ... da gustare fino in fondo ...
un abbraccio
Cristiana

il 29/04/2003 alle 22:46

poco tempo per dilungarmi in un commento che ti faccia capire quato mi è piaciuta questa tua, ma comunque tanta voglia di dirti che son passata, l'ho letta...e......mi è piaciuta tanto....
un abbraccio
Mary

il 30/04/2003 alle 13:33

La passione è forte e la si sente in ogni parola... ma il teatro è anche sicurezza e protezione, un modo per difenderci dalla vita. Un caro saluto MR

il 30/04/2003 alle 15:06

Non cancellarla, Kat. E' bellissima e profondamente espressiva, come tutto il tuo commento. Grazie davvero. Un bacio.
Michele

il 30/04/2003 alle 17:27

Beh, in fondo anche Caruso era un uomo di spettacolo di grande valore, e questa mia lirica vuole essere dedicata a tutte le forme di spettacolo ( teatro, cinema, opera lirica, musical... ). Grazie per il bellissimo commento. Un caro abbraccio.
Michele

il 30/04/2003 alle 17:30

Si, cara Ale! E'una poesia dedicata al teatro, ma anche ad altre forme di spettacolo come il cinema, l'opera lirica, il musical che ugualmente mi appassionano. Grazie per il bellissimo commento. Un bacione.
Michele

il 30/04/2003 alle 17:32

Ed io ti ringrazio davvero. A volte non si ha tempo per dilungarsi in un commento articolato, ma cio che hai scritto a proposito di questa mia è molto bello. Grazie e un abbraccio.
Michele

il 30/04/2003 alle 17:36

Per me è così, come ho scritto: un ritorno protettivo nel grembo materno, riferito non solo al teatro, ma anche ad altre forme di spettacolo che pure mi appassionano: cinema, opera lirica, musical... Grazie per il tuo bel commento. Un carissimo saluto.
Michele

il 30/04/2003 alle 17:38

un caleidoscopico avvoltolarsi di sommerse impressioni di realta' e fantasia...Un besito..Luna

il 07/05/2003 alle 11:47

E' la magia dello spettacolo, del buio che lo circonda, del mistero... grazie per il gentilissimo commento. Un bacio.
Michele

il 07/05/2003 alle 16:50