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Pubblicata il 06/05/2023
Troppi esseri esistono e troppi enti persistono.
È il limite della ragione umana.

L’essere teme l’ente in senso strettamente antropologico.
L’essere perisce mentre l’ente sopravvive.
L’essere celebra sé stesso ma è solo un intruso.

È necessaria una rivolta, è necessario un nuovo arrivo oltre ogni ontologia.
A tutti noi è stato imposto il divieto di oltrepassare un macigno esistenziale.

Siamo sempre all’età della pietra,
in un paesaggio immaginario,
in un sistema decadente.

Alcuni esseri sono senza occhi, altri senza bocca,
avvolti nell’incoscienza, schiavi della memoria.

Per andare oltre sé stessi bisogna annientare sé stessi,
come il fulmine che annienta nel buio l’enigma della notte.
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