Danzava...
convinto che tutti gli altri ne sentissero la musica...
ma non era così per tutti, nella maggioranza dei casi,
vedevano solo dei passi, gesti...
privi di ogni suono.
Dipingeva...
convinto che tutti gli altri ne vedessero i colori...
ma non era così per tutti, nella maggioranza dei casi,
vedevano solo una tela bianca...
su cui non vi era dipinto, disegnato niente.
Scriveva...
come se danzasse, come se dipingesse...convinto
che tutti gli altri nelle sue parole...
ne sentissero la musica, ne vedessero i colori...
ma nella maggioranza dei casi sentivano solo le loro voci
e vedevano soltanto le loro immagini riflesse
nello specchio...
parole, segni che giudicavano privi d'importanza, di
significato.
Ma non era questo a fargli male, ma che tra quella
maggioranza ci fosse la persona che più amava...
lacrime nere, come quelli di un Pierrot scivolarono
allora sul suo foglio bianco, quando iniziò a rendersene
conto...
un foglio che un leggero vento trascinò via come una
foglia ingiallita dal tempo...
un bimbo lo raccolse, non sapeva cosa vi era scritto, ma
aveva capito che per lui era importante e con un sorriso
dolce e con estrema cura, glielo porse...
come se ne capisse il significato, il valore, più di chiunque
altro...
e rispondendo al suo sorriso, nelle loro mani che nel tendersi,
attraverso quel foglio si univano, capì che non aveva più
bisogno d'altro.
Scriveva...
per chi ne sentiva la musica, per chi ne vedeva i colori...
lasciando al suo amore, il vuoto delle sue pagine, delle sue
parole...
scrivendo...
come se dipingesse...come se...danzasse.