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Pubblicata il 08/04/2023
ballata primavera

aprile, pasqua vagabonda nei prati bagnati dalla brina
un signore volge il viso dall’altra parte
per non vedere le sorprese del suo tempo.
aprile , aprirà le porta alla primavera
la quale verrà in groppa all’agnello nel giorno della santa pasqua
sull’onda di tante domande con tante donne appresso
nell’ossesso di essere qualcosa altro
nel sesso si cesserà di essere quello che eravamo
per essere qualcosa altro

aprile ci aprirà ad una ad una
le sue bianche barriere, qualcuno mi chiamerà dal balcone
in bilico su questo cordone ombelicale
aprile tradito dal proprio amico
aprile ,aprirà una porta per un altro inferno
tante parole in attesa di essere ascoltate
aprile pasque di sangue
maledizione. Bellezza , situazioni che verranno
e si mischieranno con la verità.
aprile aprirà le ali sopra la città in delirio
aprile canterò la mia passione in questo luogo ameno
trasportato dal vento e per strade nere mi perderò
per sogni e coniugazioni in altre desinenze aspetterò un altra stagione

aprile aprirò le braccia mentre si approssima, il trapasso
odo alcuni voci chiamarmi dall’ aereo grembo
vedo la luminosa lontananza;
un calore mi stringe a se poi da presso con accese fioriture
m’ invita per altri lidi ed altri idiomi mi accompagna nell’infinita itineranza.

la grazia non la contiene ne l’ aria né l’erba –
c’è una esultazione straripante da uno ad altro trillo
di giubilo e di canto
c’è la redenzione dilagante nell’avvenuto evento,
la resurrezione flagra in forma di alito
e di vento per tutto l’orizzonte soffia forte
festa di guarigione dal gelo e dalla morte
che scendi a celebrare la rinascita
nell’aperto campo fiorito , nel bell’orto dell’orco
illuminato dal sole per la reintegrazione di vita nella vita,
signore salvaci ti prego, dalla morsa dell’attesa
ora et semper

scende, acquiginosa domenica aprilina,
pioviggina sull’erba dei suoi prati,
piove sopra i suoi rami,
cola lungo le bianche gote delle vergini
nella sua antica musica la pioggia,
bagna questa pasqua
questa resurrezione questo passare in altre forme ed in altre esistenze
che riassumano tutte le età vissute
che affondano nella memoria dei tempi andati,
plebee aeree parole volano nell’aria libere nel vento
verso altre terre ,verso altri mondi possibili
verso pianeti metafisici , mete medianiche ,
chimici esperimenti lirici a cavallo di elettriche chimere
vestiti e spogli in vari sogni appisolati sopra un ramo fiorito
mentre crolla la borsa crolla il mondo ed il padrone
mentre tutto annega anche i vinti riprendono a vivere a sperare .
riprendono il loro cammino verso altre terre promesse

scende, la sera la sento che s’accorda
in quella sempiterna regola . Solo nella pioggia,
bagna me stesso, frana dentro la mia continuità
ogni cosa scorre in me , sotto specie di materia,
immateriale mutevole attraverso una clessidra.
tra cielo e terra sono sospeso nella mia illusione
tempo e pioggia, tempo e perseveranza di possibile evasioni
mi accoglie in sé mi divora le interiore mi trasporta in
questo fluido rosa mi assorbe nella vita che risorge
mi fa precipitare in mistiche emicranie.
che sarà di me,
sarò escluso dalla rigenerazione dell’aria, degli elementi?
cosa mi aspetta andando avanti in questo futuro roseo
come i petali di rosa
attraverso la dolce primavera
l’amore e la speranza mi spogliano da ogni pregiudizio
ed il giudizio mi conduce al signore
raccolgo in seno ogni storia
pasqua del povero agnello
assaggiato in osteria senza ogni logica
nella nova resurrezione esplode la primavera
aprile , qualcuno per favore ,può aprire le finestre.
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Versi in musica... una lirica. Buona Pasqua

il 08/04/2023 alle 21:50