Commovente. Questa tua andrebbe deposta ai piedi della statua di Trilussa a Trastevere, luogo simbolico dove Vittorio non sfigurerebbe affatto, se non altro per il clima gioviale che sapeva mantenere in questo sito. Ah, ti ho riempito i calamai di nero di seppia. So che ne farai un buon risotto. Ciao.
Per intanto ti aggiungo che, avendo fatto il militare ad Anzio, mi ero deliziato di pizzette in loco, gelati da Mennella a Nettuno e 'na volta de porchetta ad Ariccia. Ho detto niente!
Eh, se mi riesce, qualche breve raccontino di quel periodo cercherò di svilupparlo e postarlo. Comunque per ciò che esprimi e come lo esprimi in questi commenti, in qualche modo supplisci el sor Vittò.
In ritardo ma mi associo pure io per Sor Vittorio,i tempi cambiano e Roma e isuoi abitanti anche come dire (Era mejio quanno se stava peggio).Un Salutone