PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/03/2023
Mi metto seduto scomposto
e nella precisione di un movimento conosciuto
mi tengo entro il perimetro
giustapposto a un movimento altro
forse libero.

con me
non ho niente
o nient'altro almeno
oltre questo
un pezzo di carta
un usurpato spazio
che qualcuno dice dovrebbe esser casa mia
ma io mi sento deportato
costretto alla nudità
animato da un'avida volontà
che però non è la mia.

ridotto al lastrico emozionale
mi costringo al pensiero
e nel pensare mi perdo
ma perché è tutto nero
e la curiosità neanche mi sfiora
dov'è fantasia
e dove
i riscatti
in quale preciso punto di questa terra
la gente migra
perché si trovi vita?

neanche il privilegio del sole nascente
niente
non ho niente.

scomposto e allineato
nella geometria di un angusto spazio
stringo forte le ginocchia al petto
in modo da poggiare nell'incavo
tra lo sterno e l'ginocchio
altro
il mio foglio stropicciato.

neanche il tempo di chiedere giustizia
o affacciarmi al di là di questa usurata balaustra
che irrompe un fuori
un altro
dal mio dentro
e lo fa naturalmente
passando per la fenditura di una finestra incastrata
su un muro povero e piangente
la familiarità è dilaniante
mutano gli ambienti
le proporzioni
le prospettive
e nell'angolo interposto tra la cucina di marmo
e il ripostiglio nascosto
è un piccolo raggio di luce.

non m'ero accorto
assorbito da ingiustizie
del cui padre non conoscevo il volto
che quel volto
alla fine era il mio.

mi guardo riflesso
strappando un respiro
all'irrompere prepotente
di un pianto novizio.

e' la stagione nascente
e su quel foglio è sì
forse arte prestata
non mia
ma quel riflesso
di cui miro e rimiro
i lineamenti
adesso
lo riconosco come mio.

mi guardo dall'alto
distendo le cosce
la schiena è dritta
la cattività
estinta
e il dolore
fosse anche solo per oggi
quest'anima mia
non l'ha mica convinta.
  • Attualmente 4.75/5 meriti.
4,8/5 meriti (4 voti)

Bella!

il 22/03/2023 alle 06:13

Grazie di cuore!

il 23/03/2023 alle 00:42

La cattività estinta nel momento in cui si riconosce la realtà parte integrante dell'essere. Una familiarità dilaniante che finisce per placare ogni senso di ribellione o di difesa. Una grande poesia.

il 24/03/2023 alle 10:16