stasera il tuo nome
diviene uncino,
cappio, tagliola,
urlo non gridato,
desiderio di sole e di fuoco
che mi brucia le vene
e trasforma in colata
incandescente il plasma della vita.
sei prigioniero
in un bunker di silenzio
dove non può raggiungerti
il mio grido.
lì, hai trovato rifugio
temendo di cadere in un agguato
di braccia tese, per l’amore.
ma, non ti accorgi
che torna un’altra inutile primavera
coi suoi interrogativi
di rondini sui fili?
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