M’apparve in sogno Dante
e di poesie iniziai a scriverne tante,
quando poi sognai Petrarca,
mi bastava un tramonto e una barca
per trovare ispirazione.
fu l’inizio di una grande passione
sebbene il caro Leopardi
si raccomandasse di non far troppo tardi,
la sera, a comporre sonetti
e lo stesso consigliò me lo diede,
premuroso, persino Ungaretti.
vi lascio immaginare l’ebbrezza
quando il grande Montale
(e poi Dario Bellezza)
mi dissero “Tano, non scrivi poi male..”
ma a destarmi dal sogno
fu la magnifica Alda Merini:
“Tano… basta co’ sti versi cretini!”
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