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Pubblicata il 08/03/2023
Siamo tutti degni di perdono,

noi che guardiamo crescere le felci irrorate dal pianto

e aspettiamo la fine del dolore

che accompagna il suono delle foglie autunnali che cadono,

e nemmeno ci consolano più.

siamo tutti degni di perdono noi che nasciamo

viviamo e moriamo

e ci annunciamo con squilli di tromba

anche quando la folla riunita applaude l'ultimo dei cretini.

siamo tutti degni di perdono quando annunciamo la morte di Dio,

e ci affidiamo al giudizio di eunuchi indaffarati.
siamo tutti degni di perdono anche quando togliamo vite

per il cuore grande e per il furore dei cieli inondati di sangue.

d'accordo, il perdono è nostro, adesso possiamo peccare.

vorrei dire però che il perdono mi consola per gli altri

ma non per me stesso,

perchè io sono l'unico giudice dei miei peccati

e non mi do appello.

nell'ultima fase del morbo profano del tempo

vorrei tornare all'epoca dei cavalieri dal cuore impavido

e della pietà che sprona il cavallo per salvare l'ultimo dei derelitti.

vorrei essere servo della tradizione dell'onore

e guardare negli occhi, fiero e senza dubbi

il servo fuggito dalle galere del mare

inseguendo lo sguardo tiranno dell'amore della propria donna.

vorrei fare come se Dio esistesse

e mi comandasse di peccare per

ingannare il peccato
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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum (sbagliare è umano ma perseverare è diabolico). È attraverso l'esperienza degli errori che si matura. Ma il peccato e il perdono quando ci tocca è come una scelta shakespeariana. Componimento ispirato la chiusa ben fatta lascia il grande dubbio della vita. Bravo

il 09/03/2023 alle 14:04

Grazie Morris

il 09/03/2023 alle 20:32