PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/02/2023
donne, il cui viso ricorda antiche tele
chine sulla terra rossastra
riempiono il paniere dei frutti oleosi
che i miti ulivi
lasciano cadere.

il vento di tramontana
che quasi spacca il viso
soffia sulla stroma
ed esse, chine sul loro bottino,
si accendono il cuore con un canto
una nenia, uno stornello
che pare pianto.

la lunga chioma
stretta in doppi serti
è trattenuta in ampi fazzoletti,
che catturano le briciole di un sole
novembrino.

il volo degli uccelli
che anelano primavere lontane
fa levare al cielo lo sguardo
che in seguito si perde
dietro un sogno.

il vento sussurra tra le foglie amiche
parole d’amore dapprima mai udite.
e un dardo di sole ferisce il cristallino sguardo
che incarna innocenze ereditate.

sulla terra vermiglia, qualche antica conchiglia
emana echi millenari, ed esse le guardano stupite,
che son troppo poco erudite.

il pane in una tasca e nell’altra il rosario
attendono, celando l’ansia
che l’ave Maria risuoni per l’aria.

e il disco solare, finalmente, discende
e si colora come purpurea gota
che un sorso di primitivo
sottrae alla ruga precoce
che in agguato, del volto
ne vorrebbe ghermire la bellezza
  • Attualmente 4.71429/5 meriti.
4,7/5 meriti (7 voti)

Estremamente poetica. Un abbraccio

il 02/02/2023 alle 11:35

Incantato da questi stupendi versi che mi ricordano l'infanzia nella mia terra natia (l'Umbria) dove nelle freddi campagne raccoglievamo le olive.

il 02/02/2023 alle 17:14

Bellissima, che mi riporta ad immagini lontane, in una poetica dolce, struggente come il ricordo di tempi ormai passati. Grazie Anna, un caro saluto.

il 02/02/2023 alle 19:09

bella

il 03/02/2023 alle 08:32

Per simili emozioni mi permetto di rivolgerti tutta la mia devozione con affetto Tonino

il 03/02/2023 alle 10:37