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Utente eliminato
Pubblicata il 25/01/2023
Il taglio del peso non è una dieta, e nemmeno un intervento chirurgico di Liposuzione, o inserimento di un bypass intestinale.

Nella Boxe, secondo me, nell'ambito, l'unica "Noble Art", come negli altri Sport da Combattimento, rappresenta una sorta di espediente che, tuttavia non infrange i regolamenti, ed è di pubblico dominio.

Devo precisare che, sebbene su questo punto non ci sia unanimità, secondo l'opinione che va largamente per la maggiore, non tutte le discipline agonistiche di contrasto, le quali in qualche modo consistono prettamente in uno scontro fisico tra due contendenti, che non sia accidentale, come nel Rugby ad esempio, rientrano nella definizione "Sport da Combattimento".

Il punto dirimente è se vi sia o meno il cosiddetto "contatto pieno", ossia se i colpi, di qualsiasi genere essi siano, vengano sferrati con violenza, con "cattiveria agonistica", la quale non implica necessariamente "animus nocendi" nei confronti dell'avversario, o se si richieda per regolamento che essi siano "cotrollati", moderati, in una sorta di simulazione.

Per intendersi, il Karate è uno sport di contrasto molto popolare in tutto il mondo, una disciplina olimpica prestigiosa, e, alla bisogna, anche un efficace tecnica di difesa personale contro eventuali aggressori, ma non è considerato Sport da Combattimento, perché i colpi devono essere portati con violenza volutamente limitata, con l'obiettivo di fornire prova di destrezza, non di ferire, indebolire, o porre l'avversario in condizione di non essere più fisicamente in grado di proseguire il confronto.

Ciò non esclude che talora un karateka possa farsi male, o rimanere addirittura stordito, ma ciò è puramente accidentale, o, nel caso di presunta malafede dell'avversario, questi è passibile di sanzioni disciplinari.

All'atto pratico è più violento uno "sparring", un semplice allenamento tra due Pugili, di una finale olimpica di karate.

Ciò implica minimo due conseguenze:

* nel karate, come nelle altre discipline che escludono il "contatto pieno", non esiste il professionismo, essendo assai difficile costruire un business intorno alla mera simulazione d'un combattimento, per spettacolare che sia, ad eccezione del Wrestling, una pagliacciata americana in cui lottatori mastodontici, più che simulare, recitano proprio azioni d'una violenza apparentemente spaventosa, ma i realtà innocue, almeno per chi è preparato a metterle in atto insieme con colui che, più che avversario, è un vero e proprio compare, tanto è vero che il risultato, il vincitore, è prestabilito.

* l'incidenza delle lesioni gravi, o permanenti, se non addirittura mortali, è di gran lunga maggiore negli Sport da Combattimento, come facilmente prevedibile.

Tornando a bomba, il taglio del peso è praticabile solo nelle versioni professionistiche delle Discipline da Combattimento, e non in quelle dilettantistiche.

Questo perché, essendo una pratica che richiede almeno una settimana di tempo prima del combattimento, e un congruo periodo di riposo dopo, prima di poter essere ripetuta, è perfettamente compatibile col professionismo, in cui tra un confronto e l'altro trascorrono diversi mesi, ma assolutamente incompatibile con i tornei dilettantistici, primo fra tutti l'Olimpiade, in cui gli atleti debbono disputare vari combattimenti in un lasso di tempo piuttosto limitato.

Il taglio del peso, alla fine della fiera, consiste nell'avviare un processo di disidratazione e deperimento del "Fighter" (combattente), almeno una settimana prima delle operazioni di peso ufficiali relative all'evento in questione, al fine di rientrare nei limiti di una certa categoria di peso, per poi reidratarsi e recuperare tutto il peso così rapidamente perduto nelle 24-36 ore che intercorrono tra la pesatura ufficiale e il combattimento.

ossia, se per esempio sentiamo che due Pugili si battono per il titolo dei Pesi Mediomassimi, al limite delle 175 libbre, poco meno di 80 kg., è scontato che al momento di salire sul ring questi atleti peseranno almeno 85-86 kg., se non sensibilmente di più, e saranno in quello che è il loro vero peso forma, tantoché, già ad occhio nudo, è spesso impressionante la differenza tra l'immagine del Fighter durante le operazioni di peso, e quella al momento in cui il combattimento ha luogo.

E' intuitivo che tale pratica comporta gravi rischi per la salute, e dev'essere eseguita sotto lo stretto controllo d'un Medico Sportivo competente ed esperto.

Tra le conseguenze meno gravi d'un taglio del peso maldestramente eseguito, possono esservi una condizione di non piena prestanza fisica dell'atleta al momento del combattimento, ed anche la tendenza a risentire maggiormente dei colpi dell'avversario.

Malgrado la supervisione sanitaria, ritengo comunque tale pratica assolutamente perniciosa, anche perché reiterata nel tempo, soprattutto per la funzione renale, ma non solo, anche perché mi è difficile credere che un simile piccolo miracolo possa essere compiuto con mezzi assolutamente naturali.

Il problema non si pone ovviamente per i Pesi Massimi, che, in quanto tali non hanno limiti di peso, ma per tutti gli altri è possibile sottrarvisi solo al prezzo della perdita della competitività, in quanto chi si rifiutasse di praticarla si troverebbe di fronte un avversario solo ufficialmente vicino al proprio peso, ma in realtà ben più pesante, e, in genere, potente, partendo nettamente svantaggiato.

L'unico modo di abolire questa discutibile pratica, rendendola priva di senso, sarebbe di fissare le operazioni di peso immediatamente prima dell'evento, ma è un ipotesi che attualmente nessuna Federazione prende minimamente in considerazione, probabilmente per le conseguenze sconvolgenti che comporterebbe, se posta in atto, e le relative ricadute economiche, visto che, ad eccezione dei pesi massimi, ogni Campione dovrebbe rinunciare ai propri titoli, per annunciare il transito alla categoria di peso successiva.

Ad esempio si potrebbe verificare l'assurdità che un Campione dei pesi leggeri che compete ad un limite di poco superiore ai 60 kg., pur pesando in realtà al momento del combattimento anche 66-67 kg, sarebbe costretto di punto in bianco a saltare la categoria dei Superleggeri, per andare a combattere direttamente nei Pesi Welter, e così a scalare, di categoria in categoria.

Spero che l'eventuale lettore che non condivida la mia insana passione, e sia completamente digiuno in materia, ci abbia raccapezzato qualcosa.
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