Una sete
inestinguibile
mi accompagna
come
una malattia
una febbre ricorrente
a cui
la normalità della vita quotidiana
tossico
medicamento
che i sintomi solo voglia blandire
instancabilmente
cerca
di togliere vigore
assurda pretesa
intrisa
d’ottuso zelo
e morboso livore
di guarirmi
dall’insopprimibile
ostinata
meraviglia d’esistere
......................................................
ancora ricordo quel rifiuto sdegnato, rabbioso, ostinato del mio io adolescente che istintivamente percepiva la trappola che di lì a poco avrebbe potuto porre fine ai sogni, alle sfrenate fantasie che mi avevano permesso di sopravvivere in quel mondo plasmato dalla malattia mentale imperante nel mondo degli "adulti", ex fanciulli deprivati a forza della loro innocenza, ormai apparentemente assuefatti a quella vita per me insensata. Fortunatamente quel rifiuto, quella "febbre" non mi hanno mai abbandonato!
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