PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/01/2023
Rimase rinchiusa dentro
un bagno, privo di
finestre, in un albergo
di una città straniera.
Iniziò a bussare con
tutte le sue forze:
"Aprite!"
Ma nessuno la sentiva.
Iniziò a bagnarsi il volto,
a cercare di calmarsi.
Ma la paura, il panico
iniziarono a salire come
una febbre che aumentava
di continuo dal profondo
del suo animo.
Anima che soffriva,
allo stesso modo di
claustrofobia.
Non riesciva a stare al
chiuso della mente, del
cuore, dello spirito.
Soprattutto se quella
porta veniva chiusa, non
accidentalmente,
dall'esterno.
Se all'interno vi era lo
lo stupore dell'innocenza.
Era l'Anima di ogni
essere, che se rinchiuso,
prigioniero, soffre.
La sentite?
"Aprite!"
  • Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (6 voti)

Scusa Lucy, cos'è, frutto di qualche esperienza vissuta, o di sottintesi miraggi ... Ti abbraccio

il 19/01/2023 alle 11:37

Tremenda e ben scritta

il 19/01/2023 alle 11:47

Chissà Mandilui... Un abbraccio.

il 19/01/2023 alle 12:58

Grazie per il Tuo apprezzamento Sir.

il 19/01/2023 alle 13:01

Claustrofobia dell'anima "risvegliata", bruciante come cento attacchi di panico, travolgente come onde che si gonfiano e ti sommergono, una dopo l'altra, togliendoti il respiro sul fondo del fondo; così insopportabile da aprirsi a forza un varco attraverso la carne o spaccarti in due per non soffrire più, ma lasciandoti monco, insensibile, fragile come il gesso, inquietante come possono esserlo dei morti che camminano. Per questo scappiamo tutti, io compreso, di fronte al suo fuoco. Molto vera. Un abbraccio Lucy.

il 21/01/2023 alle 01:10

Un pensiero, un sentire che accomuna, ci accomuna Miraer, che hai espresso in un incalzante poetico molto vero, bello. Un abbraccio.

il 21/01/2023 alle 02:10