naufragai una mattina
di un freddo febbraio,
e da subito constatai
che mai più
avrei percepito terra
sotto i miei piedi.
attesi invano
fino alla nuova alba
ma nessuno arrivò,
adesso nonostante
diverso parere
mi confondo
col fondo marino.
affogai per necessita
falsa promessa,
forse non ero atteso
o quantomeno desiderato
da chi respinge i sogni...
adesso nel mare
degli estinti
navigo senza clamore,
e sul fondale mi confondo
fra spugne e Posidonie,
mentre i pesci
sono gli unici
ad avermi accettato,
nonostante
la mia diversità
di condizione.
laddove loro
nuotano felici,
io silente
affogo quella speranza
chiamata condivisione.