Era
un giorno di festa
e nell’aria si avvertiva
l’odore
di legna bruciata
fragile
era il cuore
oscillante
come una foglia secca
alla tormenta dei rimpianti
inaspettato
un empito straziante
per la Vita tutta
squarciò
il sudicio velo di dolore
che ricopre il Mondo
supplicando
dagli esseri il perdono
ma il mio corpo
fremeva
incapace di darsi
troppo bruciante era il sentire
troppo fragile
la mente
sospesa
su di un sottile filo di fumo
che
da un comignolo
verso le grige nubi si protendeva
quella Fiamma
d’amore ardente
s’involò
la catarsi
era finita
e le campane della Festa
suonavano a distesa
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brevi istanti di profondo amore per la Vita, quando tutto sembra potersi rovesciare.
forse, dovremo bruciare più e più volte, prima di poter ospitare in noi quella Fiamma!
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