Mi sento
osservato
e mi volgo a guardare
un volto indistinto
mi fissa
come dal fondo di un pozzo
occhi increduli
sbarrati
nello sforzo di capire
pallide mani
che
scavano affannosamente
tra rovinose cataste
tormentata
è la sua solitudine
una pena bruciante
mi consuma
e mi chiedo
cosa stia cercando
proteso
a scrutare i suoi gesti
il mio sangue
sento raggelare
un ricordo
mi schiaffeggia
mi colpisce
penetra dentro di me
come
il vento freddo
di un Inverno dell’Anima
simile
ad un’immensa clessidra
il Mondo
repentinamente
si capovolge!
alzo gli occhi
a cercare la luce
un volto indistinto
si staglia
come alla cima di un pozzo
tra le nuvole chiare
di una Primavera dell’Anima
compassionevole
mi guarda
.............................................
poter rivivere le angosce, la solitudine e lo squallore che sicuramente hanno caratterizzato la nostra molteplice esperienza sul piano fisico, ci aiuterebbe con altrettanta certezza a comprendere chi nella vita si trova, ora, a sperimentare la paura, la solitudine, l’abbandono e la rabbia.
allora, non faremmo alcuno sforzo, ad abbracciarlo dolcemente, come un nostro fratello nel Sentire.
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