Troppe volte
ho calcato
i sentieri della mente
perdendo
ogni speranza
all’approssimarsi della Notte

sopraffatto
dalla complessità della Vita
che
in sterili discordanze
inesorabilmente
si mutava

come
non chiedersi
allora
cosa avrebbe potuto significare
vivere e morire
senza
quella voce confusa
nella testa?

ed è così
che
traversando
e
riattraversando
ostinatamente
il fiume dell’Oblio
le tracce della mia anima
che
senza esitazione
al cuore d’ogni cosa conducono
a poco a poco
ho imparato
a riconoscere

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per affrontare efficacemente la complessità della Vita, non è necessaria una grande intelligenza, capace di interpretare i segni di tale inestricabile ricchezza, confezionando all’uopo codici di comportamento, infallibili sistemi che per assurdo sempre più dallo scopo finiscono per allontanarci, ma un grande cuore, capace di contenere, condividere, amare l’"altro" sino a scavalcare quei confini illusori che trasformano gli infiniti flussi della Vita in un dedalo di inestricabile follia.