Sgusci e ti scansi dalla corrente,
ecco i vermi di mare,
lesti e insidiosi da catturare,
come i binari della tua mente.
E quest’angoscia assurda ti divora,
da troppe settimane
frenetica è l’attesa senza fine,
tutto volge a puttane,
Il tempo incede, ormai è giunta l’ora
di oltrepassare l’angusto confine,
luci di lampadine,
tua madre nella stanza che ti parla,
vorresti ora abbracciarla,
ma invece si dissolve lentamente.
Corposa si avvicina la corrente,
fuggon vermi di mare.
interminabili nella mente,
impenetrabili da scardinare.
Scende la notte, lei risorge immensa
con il sorriso afferra la tua mano
e bacia lieve in fronte,
scotta di febbre, l’accarezza piano
le gocce fan condensa,
sussurra che le ancelle sono pronte
a salir dalla valle incontro al monte.
Ti dice: –Io sto bene,
non portar nel tuo cuore troppe pene,
la vita sai non mente-.
Adesso ti consiglia la corrente:
-Prendi i vermi di mare-
incastonati dentro la mente,
inconcepibili nel loro andare.
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