Sempre molto profondo. Viviamo un'epoca piena di contraddizioni illudendoci che vada ancora tutto bene o cmq rientri nel nostro raggio di sopportabilità.
Siamo più felici se ci lasciamo ogni cosa alle spalle convncendoci che non siano problemi nostri. Anche la possibilità di percorrere una nuova strada viene vista con diffidenza, meglio seguire un gregge di bipedi.
Grazie Acquarius e Azar Rudif. Io credo che la nostra "capacità" di sopportazione sia inversamente proporzionale alla sensibilità, alla consapevolezza, al pensiero critico e autonomo e quindi la maggior parte dell'umanità difficilmente "farà un cenno" alla Vita. Un saluto.