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Pubblicata il 23/11/2022
Vorrei parlare delle cantine di maggio,
del profumo del mosto,
del rosso accecante, 
invece parlerò del senso di dovere 
raggelato dal timore di ossa stritolate. 
del senso di colpa per gli arti raccolti in scatole parlanti, 
che non interrogano 
e non sono interrogate. 
vorrei parlare di donne leggiadre, 
di gonne svolazzanti fra il turbinio di pollini 
che solleticano le narici. 
ma parlerò invece del nichilismo dei poveri, 
del sangue senza sconti 
e di quella voce interiore 
che canta inni alla morte, 
fra lo sciabordio di natanti 
che si affrettano verso nord 
nella speranza di lasciare indietro volti 
e deserti noti.
vorrei parlare finché posso, 
ma senza fare discorsi amari 
e senza rigirarmi in un loculo con pareti a tinte fosche
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Molto bella. Un saluto.

il 23/11/2022 alle 18:57

Grazie di cuore

il 23/11/2022 alle 20:30

E parla, parla, anzi no, Grida!

il 23/11/2022 alle 20:40