con quattro stringhe di nikel
le mie mani torturo
e fino al cuore il rimbombo
tavolozza fa dei suoni gravi.
accompagno me stessa
per sentieri inesplorati,
nuda come sempre mi vuoi
in un’estetica di soli profili.
ristagnano i pensieri
in una perenne palude
in cui soltanto odo
il tessere delle piccole note.
e’ la mia scenografia
di un palco vuoto,
di sfondi sfumati,
dei così piccoli gesti sospesi
di cui non più
sai prenderti cura.
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